Il mercato del cleaning professionale in Italia: tra crescita e micro-imprese
Il settore del cleaning professionale in Italia è un gigante silenzioso. Nonostante spesso passi inosservato agli occhi del grande pubblico, parliamo di un mercato che vale oltre 9 miliardi di euro l’anno. Un comparto che non solo cresce, ma che sta dimostrando una resilienza e una capacità di adattamento sorprendenti.
Secondo le ultime stime, il mercato cresce a un ritmo medio del 6,7% annuo, una percentuale che fa invidia a molti altri settori più “chiacchierati”. È il segno di una domanda costante di servizi di pulizia e sanificazione, spinta da diversi fattori: la crescente attenzione all’igiene in uffici e strutture pubbliche, la sensibilità verso ambienti di lavoro sicuri e salubri, ma anche l’impatto post-pandemico che ha alzato gli standard di pulizia in praticamente ogni ambito della vita quotidiana.
Un universo fatto (quasi) solo di micro-imprese
Dietro questa cifra impressionante si nasconde però una realtà estremamente frammentata. In Italia si contano circa 80.500 imprese attive nel settore, ma di queste ben 77.000 – cioè il 96% – sono micro imprese. Realtà piccole, spesso a conduzione familiare, che operano su scala locale e vivono di un rapporto diretto con il cliente.
Le aziende che riescono davvero a crescere e consolidarsi sono poche: appena 5.000, pari al 6%, mostrano trend di sviluppo più strutturati. Questo significa che il settore, pur con numeri globali impressionanti, rimane dominato da attori di piccola dimensione, spesso in concorrenza tra loro e con margini limitati.
Un grande datore di lavoro, soprattutto al femminile
Il cleaning professionale non è solo economia: è anche un enorme bacino occupazionale. Il settore dà lavoro a circa 600.000 persone in tutta Italia. Un dato che rende bene l’idea del suo peso sociale.
Ma c’è un altro elemento che lo caratterizza: il cleaning è un mondo prevalentemente al femminile. Ben il 73% della forza lavoro è costituita da donne, spesso impiegate in attività part-time o in ruoli di supporto che permettono una certa flessibilità. Questo fa del settore un punto di riferimento per l’occupazione femminile in Italia, anche se resta aperto il tema delle tutele, della stabilità e del riconoscimento del valore professionale di chi ci lavora.
Tra sfide e opportunità
Guardando al futuro, il mercato del cleaning professionale ha davanti a sé un doppio scenario. Da una parte, la crescita del 6,7% annuo testimonia una domanda forte e destinata a consolidarsi: aziende, scuole, ospedali, trasporti e hospitality non possono prescindere da standard di pulizia sempre più elevati. Dall’altra, la struttura del settore – con migliaia di micro imprese – pone una sfida in termini di competitività, capacità di innovare e sostenibilità economica.
Le imprese che riusciranno a distinguersi saranno quelle capaci di investire in formazione, tecnologie green, digitalizzazione e servizi a valore aggiunto. In un mondo dove l’igiene è diventata sinonimo di benessere e sicurezza, il cleaning professionale non è più un “servizio invisibile”: è un alleato strategico per la vita quotidiana e per la reputazione di qualsiasi attività.




